martedì 25 novembre 2014
venerdì 21 novembre 2014
Genova - Collettivo sorellanza e libertà MARIPOSE
Solidarietà contro la violenza sulle donne:
oggi più che mai con le donne curde,
siriane e
irachene contro l'Isis.
Perché riguarda proprio noi donne?
· Perché se avanza l’Isis (il sedicente stato islamico)
e il suo progetto di morte in Medio Oriente la vita di quei popoli, ma
soprattutto di donne e bambini, sarà sempre più minacciata con stupri e atroci
violenze e le nostre città anche a rischio di attentati.
· Quel vento di guerra e violenza è contagioso, arriva
fino a noi e incoraggia stupratori e violenti: aumenteranno volgarità
antifemminili, mancanza di rispetto per la nostra dignità e i nostri corpi!
· Cresceranno razzismo e intolleranza: mass-media,
vecchie e nuove destre si sentiranno più forti nel propagandare come causa
della violenza sulle donne i tanti immigrati presenti soprattutto se musulmani.
E preoccupa vedere fra le loro fila anche donne, come a Roma in questi giorni o
quando hanno fatto sospendere da un asilo, una bimba ugandese perché sospettata
di essere affetta da Ebola.
Come
reagire?
· Rompendo con l'indifferenza e la rassegnazione.
Sapendo che la violenza contro le donne non conosce differenze di etnia,
cultura, religione e classe, e che l'80% avviene per mano di conoscenti!
· Imparando a valorizzare e riconoscere la capacità di
cura e difesa della vita così speciale in ognuna in ogni angolo del mondo. Qui
come in Iraq e Siria dove in molte stanno impugnando, dolorosamente, le armi
contro l'Isis per la difesa e la vita di altre, di bimbi e loro cari, e per
questo hanno bisogno di tutto il nostro sostegno!
· Insieme e da protagoniste, senza delegare a nessuno la
nostra vita, tantomeno a Stati o politica, che con la loro giustizia in questo paese
continuano ad assolvere maschi stupratori e violenti, o a fornire
giustificazioni come per quello stupratore veneto per il quale il fatto di
essere ubriaco è stata ritenuta un'attenuante.
·
Coltivando,
promuovendo e sperimentando una cultura
di solidarietà, di accoglienza e pace, verso altre donne, incluse immigrate
e loro cari. E forse così possiamo contribuire a costruire una concreta
tessitura umana di solidarietà e accoglienza, anche piccola, ma l’una con
l’altra nella vita e nelle relazioni, a fianco di chi reagisce e subisce ogni
forma di violenza.
Cosa
ti proponiamo?
Ti proponiamo quello che noi
stesse stiamo cercando di sperimentare, non senza difficoltà, e con altre di
gruppi e collettivi in alcune città intorno all’appello e alla Carta d’Intenti “Libertà, Dignità, Rispetto -Dipende Da Noi
Donne- ”: impegnarsi assieme su
queste idee e cercare le strade possibili per praticarle.
Noi ci siamo e vogliamo provarci e tu?
Per conoscerci: www.collettivomaripose.wordpress.com; sorellanzaelibertage@libero.it, tel. 3458400347
Ci riuniamo il mercoledì ogni 15 giorni. Siamo
ospitate dal Centro per non subire violenza da Udi, via Cairoli n. 14/7, di cui
sosteniamo e rispettiamo tutte le donne che lo frequentano per il loro impegno
contro la violenza sulle donne.
giovedì 20 novembre 2014
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