martedì 2 dicembre 2014

DDD Firenze

Uniamoci contro la violenza sulle donne

Tante sono le donne ovunque nel mondo che cercano la libertà reagendo alla violenza, agli stupri,
alle molestie quotidiane.
Alcune di loro sono esempi di una lotta estrema contro orrori indicibili. È ciò per cui stanno
combattendo donne curde, irachene e siriane insieme alla popolazione che resiste all’ISIS.
Scelgono dolorosamente di prendere anche le armi in mano per la difesa della libertà, della vita per
sé, per i propri cari e per la propria gente. Qualcuna, come Arin Mirkan, giovane comandante
peshmerga curda, ha deciso di darsi la morte piuttosto che finire nelle mani delle orde degli
assassini dell’ISIS (Daesh), spietati stupratori e torturatori, specialmente accaniti contro la libertà
delle donne.
Alcune altre sottoposte alla pesante oppressione di cui è profondamente intriso il regime teocratico
iraniano sfidano con coraggio le regole millenarie dei Padri . Reyhaneh Jabbari sceglie
l’impiccagione piuttosto che negare il tentato stupro subito.
A loro vogliamo dedicare la giornata del 25 novembre.
Ricordiamo i loro nomi, i loro sguardi determinati e colmi di dignità perché ci ispirino nell’impegno
quotidiano per fronteggiare la violenza sulle donne, sulle bimbe e i bimbi, qui ed ora.
Viviamo in un contesto in cui c’è troppa indifferenza e cinismo di fronte a questi orrori, quando
invece ci sarebbe bisogno di tanta vicinanza e solidarietà con le donne colpite, tutte
indistintamente.
Siamo convinte che tutto questo ci riguarda!
Nella “normalità” quotidiana l’aggressività sempre più diffusa alimenta la violenza, principalmente
quella maschile. Crescono le volgarità antifemminili, le molestie, gli stupri, i femminicidi, nella
maggior parte dei casi perpetrati da maschi prossimi e conosciuti. Ma talvolta succede che questi
atti violenti siano attribuiti agli immigrati in generale, alimentando logiche razziste e incultura
contro chi è presuntamente diverso. Mentre, al di là di luoghi o contesti di provenienza, le logiche
maschiliste e azioni di violenza anche assassina riguardano uomini comunemente prepotenti e
intolleranti alle scelte e alla ricerca di libertà femminile che risorge costantemente.
Come la violenza non ha confini di etnia, religione, classe sociale... così senza confini ci si può
sentire unite, schierate le une al fianco delle altre perché il riscatto di ognuna possa essere l'inizio
del riscatto per tutte.
Guardiamo alle possibilità di libertà e di scelta che ogni giorno continuiamo ad affermare per
essere interpreti attive del miglioramento di tutta la nostra esistenza, coltivando e promuovendo
una cultura che ama la vita, una cultura di solidarietà, sorellanza e accoglienza verso tutte le
donne.
Cosa ti proponiamo?
Ti proponiamo quello che noi stesse stiamo cercando di sperimentare, non senza difficoltà, e con
altre donne di gruppi e collettivi in alcune città intorno all’appello e alla carta d’Intenti “Libertà,
Dignità, Rispetto. Dipende Da Noi Donne ”, occasioni di incontro e conoscenza per provare ad
interpretare un impegno comune.

Per ritrovarci e riflettere insieme ti invitiamo al
prossimo appuntamento CINEFORUM

"un pomeriggio tutto per noi un pomeriggio per tutte noi"

DOMENICA 30 novembre ore 15.30

via della fonderia 9r (ponte alla vittoria) Firenze
proiezione del film “Freedom writers”di Richard La Gravenese
dopo il film impressioni e commenti con tè e pasticcini ad offerta libera fino alle 19


DDD Bologna

25 NOVEMBRE 2014
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA
 SULLE DONNE

            Basta violenza contro le donne
Uniamoci contro la violenza patriarcale
Reagiamo in prima persona, da protagoniste
Siamo in piazza sentendoci vicine a tutte le donne, che quotidianamente lottano per difendere la propria vita e quella dei loro cari, a tutte coloro che affermano con coraggio e dignità scelte e diritti. Vogliamo essere al fianco delle donne che vogliono decidere della propria vita da protagoniste e per questo subiscono violenze, purtroppo quotidianamente. I numeri sono quelli di una strage: 124 donne uccise per mano di un uomo nel 2012, 128 nel 2013 e nel 2014 sono già 80.
In ogni parte del mondo le donne si prendono cura della vita.
Pensiamo alle combattenti curde che stanno impugnando le armi contro l'Isis per la difesa della vita, perché l'Isis è una minaccia che ci riguarda tutti e tutte in quanto minaccia contro l'umanità, in primo luogo contro le donne e bimbi. Così come pensiamo alle migliaia di sorelle immigrate sfruttate in questo paese, come accade nei campi in Sicilia, ma non solo purtroppo. La violenza contro le donne non conosce differenze di etnia, cultura, religione e classe, e per la maggior parte avviene per mano di “ex”, conoscenti o familiari.
Per questo non vogliamo delegare le nostre scelte ad altri, tantomeno agli Stati, difensori di logiche maschiliste e patriarcali, che continuano ad assolvere gli stupratori e continuamente mettono in dubbio la libertà di scelta della donna, o addirittura tutelano più gli aggressori che le vittime, cercando costanti attenuanti per chi commette violenza e abusi. Ognuna di noi aspira ad essere felice, ad avere relazioni rispettose, ad avere tempo per sé; ma abbiamo bisogno di ripensare alle nostre vite e alle nostre relazioni e possiamo farlo se cominciamo a guardarci intorno, a rispecchiarci con le altre e gli altri, a contrastare le logiche maschiliste e razziste e a sentirci più vicine.  
Vogliamo partire da questa logica, insieme possiamo affermare dei valori diversi, che partano dal rispetto, dalla voglia di incontrarsi e di riconoscerci le une nella altre. Una sorella che qui si ritrova a dover subire violenza, può trovare forza e ispirazione nel coraggio di una donna curda che difende il suo villaggio dall’invasione dell’Isis.
Coltivare la solidarietà e il sentimento di sorellanza possono essere le strade per cominciare a cambiare la nostra vita e cambiarla in meglio.


INCONTRIAMOCI!

Gruppo Dipende Da Noi Donne Bologna

c/o  Spazio Comune,  via Nicolò dall’Arca  60


dddbologna@gmail.com   tel. 339 4768668

venerdì 21 novembre 2014

Genova - Collettivo sorellanza e libertà MARIPOSE

- 25 NOVEMBRE 2014 -
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Solidarietà contro la violenza sulle donne:
oggi più che mai con le donne curde, 
siriane e irachene contro l'Isis.

            Perché riguarda proprio noi donne?

·       Perché se avanza l’Isis (il sedicente stato islamico) e il suo progetto di morte in Medio Oriente la vita di quei popoli, ma soprattutto di donne e bambini, sarà sempre più minacciata con stupri e atroci violenze e le nostre città anche a rischio di attentati.
·       Quel vento di guerra e violenza è contagioso, arriva fino a noi e incoraggia stupratori e violenti: aumenteranno volgarità antifemminili, mancanza di rispetto per la nostra dignità e i nostri corpi!
·       Cresceranno razzismo e intolleranza: mass-media, vecchie e nuove destre si sentiranno più forti nel propagandare come causa della violenza sulle donne i tanti immigrati presenti soprattutto se musulmani. E preoccupa vedere fra le loro fila anche donne, come a Roma in questi giorni o quando hanno fatto sospendere da un asilo, una bimba ugandese perché sospettata di essere affetta da Ebola.

            Come reagire?

·       Rompendo con l'indifferenza e la rassegnazione. Sapendo che la violenza contro le donne non conosce differenze di etnia, cultura, religione e classe, e che l'80% avviene per mano di  conoscenti!
·       Imparando a valorizzare e riconoscere la capacità di cura e difesa della vita così speciale in ognuna in ogni angolo del mondo. Qui come in Iraq e Siria dove in molte stanno impugnando, dolorosamente, le armi contro l'Isis per la difesa e la vita di altre, di bimbi e loro cari, e per questo hanno bisogno di tutto il nostro sostegno!
·       Insieme e da protagoniste, senza delegare a nessuno la nostra vita, tantomeno a Stati o politica, che con la loro giustizia in questo paese continuano ad assolvere maschi stupratori e violenti, o a fornire giustificazioni come per quello stupratore veneto per il quale il fatto di essere ubriaco è stata ritenuta un'attenuante.
·      Coltivando, promuovendo e sperimentando una cultura di solidarietà, di accoglienza e pace, verso altre donne, incluse immigrate e loro cari. E forse così possiamo contribuire a costruire una concreta tessitura umana di solidarietà e accoglienza, anche piccola, ma l’una con l’altra nella vita e nelle relazioni, a fianco di chi reagisce e subisce ogni forma di violenza.

            Cosa ti proponiamo?

Ti proponiamo quello che noi stesse stiamo cercando di sperimentare, non senza difficoltà, e con altre di gruppi e collettivi in alcune città intorno all’appello e alla Carta d’Intenti “Libertà, Dignità, Rispetto -Dipende Da Noi Donne- : impegnarsi assieme su queste idee e cercare le strade possibili per praticarle.
          

Noi ci siamo e vogliamo provarci e tu? 


Per conoscerci: www.collettivomaripose.wordpress.com; sorellanzaelibertage@libero.it, tel. 3458400347

Ci riuniamo il mercoledì ogni 15 giorni. Siamo ospitate dal Centro per non subire violenza da Udi, via Cairoli n. 14/7, di cui sosteniamo e rispettiamo tutte le donne che lo frequentano per il loro impegno contro la violenza sulle donne.

martedì 7 ottobre 2014

Firenze

domenica12 ottobre ore 15.30

presso l'associazione la Comune
via della Fonderia 9r

un pomeriggio per tutte noi

un pomeriggio tutto per noi


Female agents


film di Jean-Paul Salomé con Sophie Marceau, Julie Depardieu, Déborah François. 
Francia 2008


Dopo il film impressioni e commenti
con tè e pasticcini a offerta libera fino alle 19.

Gruppo DDD


mercoledì 10 settembre 2014

Comunicato del Coordinamento DDD


Le ragioni per schierarci con le donne in Iraq
contro il nuovo nazismo del “Califfo” nero

Quanto sta accadendo in questi giorni in Iraq ci mette alla prova. Possiamo rimanere inerti e indifferenti di fronte alla spaventosa marcia distruttiva del cosiddetto ISIS che ha già causato migliaia di morti e costretto alla fuga disperata centinaia di migliaia di persone. O viceversa possiamo provare a conoscere e sentire nostra la tragedia e la volontà di difesa delle genti irachene: ci riguarda.
Le condizioni di tutta l’umanità peggioreranno se avanza la logica di sterminio  propugnata dal sedicente Stato “islamico”, un mostro reazionario neonazista che concentra la violenza patriarcale e che punta a schiacciare chiunque non si sottometta al suo esercito, indipendentemente dall’etnia e dal credo.
Il richiamo religioso è una menzogna strumentale perché l’ISIS sta colpendo anche chi è credente musulmano. Una bugia sfruttata quotidianamente dalla vergognosa campagna ideologica dell’Occidente razzista che semina odio contro i e le credenti nell’Islam, mettendo sullo stesso piano i massacratori con le vittime.

Come donne siamo doppiamente chiamate in causa. Non a caso l’aggressione senza precedenti di cui sono vittime le genti in Iraq è particolarmente brutale nei confronti del nostro genere. I soldati dell’ISIS rapiscono e ingabbiano, schiavizzano e torturano, stuprano e uccidono centinaia e centinaia di nostre sorelle; prendono in ostaggio le bimbe ed i bimbi. Per schiacciare la vita si accaniscono con chi la genera e se ne prende cura anche nelle situazioni più disperate. Tentano di annichilire innanzitutto il genere femminile e i più piccoli per sottomettere la popolazione che vuole sopravvivere e vivere.
Lo stupro come arma di guerra, impugnata dai poteri oppressivi e patriarcali di ogni sorta (inclusi quelli democratici) impegnati nelle guerre contro l’umanità, nelle mani dell’ISIS acquista ancora maggiore ferocia.
Tanto più urge reagire e schierarsi in sostegno di chi lo sta facendo, sfuggendo ai propri aguzzini o combattendoli con coraggio.

Diamo ascolto alle voci e alle speranze delle donne in Iraq. Ci dicono che ci riguarda.
Schieriamoci, non acriticamente, con le genti che resistono e con le donne e gli uomini combattenti peshmerga curdi che fronteggiano l’ISIS perché si fermi l’eccidio. Esprimiamo la nostra solidarietà alle sorelle musulmane danneggiate da questo mostro patriarcale e dalla campagna razzista.
Sentiamolo il coraggio delle madri che resistono e operano affinché, nonostante tutto, la vita continui. In Iraq come in altre guerre: a Gaza nella guerra d’Israele contro i palestinesi, in Siria dove imperversa la controrivoluzione di Assad e delle bande terroriste.
Difendiamo la dignità e la vita di donne e uomini, bimbe e bimbi, delle genti in Iraq. È in gioco la nostra dignità, l’integrità e la libertà benefica di tutte le donne, la nostra umanità.

Come coordinamento Dipende Da noi Donne condividiamo la presa di posizione de La Comune umanista socialista del 17 agosto scorso (www.lacomuneonline.it; La Comune quindicinale n. 238) e accogliamo l’invito in essa rivolto a partecipare alle iniziative promosse.