DDD Ferrara in collaborazione con
il Centro Documentazione Donna, e Prospettiva Edizioni,
si è svolto Sabato 13 aprile, con
la presentazione del libro L’origine
femminile dell’umanità, di Sara Morace con Dario Renzi, edito da
Prospettiva edizioni.
Donne
e Uomini, due Generi
Differenze, cioè Possibilità
Per
ripensare l’idea, il concetto stesso
di
specie umana la strada più utile,
la via
maestra, è quella che riparte
dal
genere femminile. (dal sito di Prospettiva Edizioni)
Affacciate/i sulla piazza
centrale di Ferrara, con il primo sole primaverile che illuminava e scaldava le
circa ottanta persone presenti, abbiamo dialogato con l’autrice Sara Morace.
Le abbiamo chiesto di parlarci
del capitolo “Differenza, cioè possibilità” e Sara ci ha introdotte/i sull’importanza
di riflettere in positivo, partendo dalle questioni fondamentali. Partire perciò dalla vita e dalla
possibilità di vivere meglio, donne e uomini insieme.
Differenza e Possibilità sono
quindi un’occasione di vita migliore se partiamo dall’inizio, dal genere
femminile, dalle iniziatrici, se le donne, riconoscono e scelgono consapevolmente di vivere la propria
primarietà, rinnovandola nel quotidiano.
Ci ha poi raccontato come e
perché la specie umana sia fondamentalmente femminile, ossia come, oltre alla
non equipollenza tra donne e uomini, numerosi studi dimostrino che c’è un
genere, quello femminile, che è primo dal punto di vista di tutte le sfere
dell’esistenza (fisica, biologica e sociale).
Per capire la specie umana,
dobbiamo riconoscerne la sua matrice femminile. Un segno dell’umanità tutta, ieri
come oggi, che è stato colto alle origini della nostra specie. Verità di cui ci
sono numerose prove in studi storici e archeologici che negli ultimi anni
assumono sempre più rilevanza. Nonostante ciò siamo state/i educate/i ad altro,
a pensare come inevitabile l’attuale modo di vivere, quello che Sara ha
definito un “rovesciamento generalizzato”
rappresentato dal patriarcato.
Il
suggerimento di Sara è di ripartire dalla vita e dal concetto di
“vivibilità” per superare la violenza patriarcale.
È difficile restituire per intero
il dialogo che si è aperto, un po’ caoticamente e contraddittoriamente, come
spesso accade quando si tratta un tema profondo, nel modo così originale che
caratterizza la corrente di pensiero di Utopia
socialista di cui Sara è cofondatrice.
Alcuni degli interrogativi emersi:
perché c’è questo “revisionismo storico”, perché la “cultura maschilista ha
penetrato la vita delle donne”, come “procedere in una strada di cambiamento
per star meglio tutte/i camminando assieme come agli albori”.
Come pensarsi in modo diverso,
donne e uomini, può contribuire a scoprire le nostre origini e viceversa, è
stato il senso che abbiamo colto dalla parte migliore del dialogo.
È stato un piacere riavere Sara a
Ferrara quindici anni dopo la presentazione di Terzo Tempo, donne, patriarcato e futuro. È stato un momento, come
lei stesse ci suggeriva, di riflessione iniziale da continuare. E alcune idee
ci stanno già animando.
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