pubblichiamo di seguito un comunicato inviatoci dal "Gruppo Donne Solidali Artemisia aderente a Dipende Da noi Donne"
La nostra vita non è un
gioco
Nel 2012 è stato prodotto un "gioco da tavolo”
dal titolo emblematico “Squillo-Pappa Edition” ideato da Immanuel Casto, sedicente “artista
provocatorio”. Nel 2013 sono state
immesse sul mercato altre due edizioni: “Squillo-Deluxe Edition” con la Raven
Distribution e “Squillo-Bordello d'Oriente”. Le volgari illustrazioni delle
carte sono a cura di Martina Poli, sedicente “esperta” di fumetto erotico.
Quindicimila copie vendute, soprattutto a universitari, on-line e nella rete
commerciale accessibile anche ai più giovani, nonostante l’interrogazione
parlamentare senza alcun esito di alcune senatrici.
In questo “gioco”, come nella realtà, i
papponi-giocatori hanno potere di vita e di morte, comprano e vendono donne
costrette a prostituirsi e a subire pratiche violente di ogni tipo. Cosa
c'entra la violenza con l'erotismo? La pornografia non è arte e non è erotismo.
Questo “gioco”, lungi dall’essere provocatorio, è il prodotto della barbarie
culturale e dei disvalori che caratterizzano la nostra epoca abituata al
consumismo e alla mercificazione sessuale.
E' un “gioco” squallido e razzista. E’ triste e
preoccupante che qualcuno, uomo o donna che sia, possa divertirsi all’idea di
torturare, seviziare o uccidere altre persone. Esseri umani, non a caso di
genere femminile e di origine “straniera”.
Questo “gioco” è degradante l'identità femminile,
lesivo dell'immagine e della sessualità della donna, offensivo verso le donne
di altre culture, incitante alla violenza contro le donne, allo sfruttamento
della prostituzione e al femminicidio.
Siamo preoccupate perché trasmette alle giovani
generazioni un modello di relazione uomo-donna basato sulla sopraffazione
maschile e indignate per l'indifferenza verso le donne immigrate ridotte in schiavitù,
che ogni giorno subiscono trattamenti disumani dagli sfruttatori e dai clienti.
La loro vita non è un gioco.
Siamo donne consapevoli: “Libertà, dignità, rispetto: dipende da noi donne”.
Questo ci fa essere
solidali con
le donne che in India hanno denunciato i loro violentatori, con le donne che
lottano per la libertà sfidando dittatori e regole sociali patriarcali, con le
donne immigrate che sfidando il mare in cerca di un futuro, con le vittime
della tratta che coraggiosamente denunciano i loro sfruttatori, con tutte le
donne che affermano il diritto a scegliere con chi condividere la vita,
insegnando ed imparando relazioni basate sul rispetto.
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