lunedì 25 novembre 2013

Comunicato del Coordinamento di Dipende Da noi Donne

Comunicato del Coordinamento di Dipende Da noi Donne
sullo “sciopero delle donne” 25 Novembre

Lo scorso 14 giugno Barbara Romagnoli, Adriana Terzo e Tiziana Dal Pra hanno lanciato, con un appello intitolato “Scioperiamo. Per fermare la Cultura della violenza”, uno sciopero delle donne per il 25 novembre.


Esprimiamo in questo comunicato le ragioni per cui non aderiamo a questa iniziativa indetta in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.


L’appello si rivolge in prima istanza alle rappresentanti delle istituzioni politiche, chiedendo un cambiamento dall’alto della società, della cultura e dell’informazione per fermare la violenza maschile e patriarcale. Si proclama infine uno sciopero generale delle donne quale gesto forte per bloccare il paese.


Noi del coordinamento DDD siamo convinte che per arginare la violenza maschilista e patriarcale ci sia bisogno di costruire in prima persona relazioni di solidarietà fra donne e di unirsi per iniziare da subito a vivere meglio. Per questo siamo impegnate a costruire gruppi e collettivi attorno agli Intenti di Dipende Da noi Donne.

Non vogliamo delegare le nostre scelte alla politica che è intrisa di logiche maschiliste e patriarcali e che continua a mettere in discussione i diritti conquistati dalle donne attaccando la nostra autodeterminazione.
Per affermarci e difenderci non basta “un gesto forte”, non basta denunciare la violenza, serve un’opera solidale continua e capillare.

Condividiamo l’esigenza e la volontà di incontrarsi con le altre donne e di reagire insieme, per questo saremo presenti alle iniziative organizzate nelle città per il 25 novembre facendo conoscere la nostra campagna di sensibilizzazione, contro-informazione e dialogo Diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne. Uniamoci contro la violenza patriarcale.


21/11/2013                                                                                   Coordinamento Dipende Da noi Donne

lunedì 18 novembre 2013

Iniziative in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne

FERRARA
SABATO 23 NOVEMBRE
DALLE 16.00 ALLE 18.00
P.tta Municipale - Ferrara

PAROLE DI SOLIDARIETA’
UNIAMOCI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Iniziativa di letture promossa da
Gruppo dipende da noi donne – Ferrara
in collaborazione con 
Centro Documentazione Donna – Ferrara
Ass. culturale Leggere Donna


BOLOGNA
SABATO 23 NOVEMBRE
DALLE  18.00
Aperitivo con visione di film

c/o Spazio Comune
Via N. Dall’Arca 60/b

Iniziativa di letture promossa da
Gruppo dipende da noi donne – Bologna


MILANO
DOMENICA 24 NOVEMBRE
DALLE  12.00
Pranzo Dialogo

visione del film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”

 c/o associazione La Comune
via Thaon di Revel 12 





martedì 12 novembre 2013

Campagna “Diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne”

Dipende Da noi Donne lancia una campagna per il diritto alla scelta. 

Il primo tema è dedicato alla solidarietà fra donne contro la violenza mentre il prossimo tema della campagna sarà dedicato ad affermare e difendere il diritto alla scelta in relazione alla sessualità e alla legge 194. 

Sul sito saranno pubblicate le iniziative locali organizzate dai gruppi o collettivi nati attorno all’appello “Libertà, dignità, rispetto: dipende da noi donne”, ti invitiamo a partecipare, se desideri collaborare o avere maggiori informazioni contattaci all'indirizzo mail pubblicato nella home page.

Campagna “Diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne”
Uniamoci contro la violenza sulle donne

Libertà. Tante volte nella nostra vita sentiamo crescere dentro di noi la voglia di essere più indipendenti, più felici, più realizzate, più libere. A volte però a questo desiderio si contrappone la stanchezza o la rassegnazione. Non riusciamo ad intravedere una strada praticabile per poter vivere meglio. Altre volte prevale il coraggio e così tentiamo di fare un passo in avanti, troppo spesso da sole, e allora ci ostacola la voce grossa di un padre, la mano violenta di un marito, la gelosia della persona che dice di amarci, le parole offensive e mortificanti di uno sconosciuto per strada, le leggi degli stati che ci dicono quello che dobbiamo e quello che non dobbiamo fare. C’è un gran parlare di femminicidio ma nessun giornale o telegiornale ha mai dato una spiegazione delle ragioni più profonde di questo crimine efferato e generalizzato nel mondo. Dalle offese alle botte, dallo stupro all’assassinio: è la vendetta del patriarcato contro l’affermazione e l’autodeterminazione delle donne.

Solidarietà. Possiamo affrontare la paura e il dolore, possiamo imparare a difenderci se non ci consideriamo in primo luogo vittime di violenza. Ciascuna di noi può essere, se lo sceglie, principio attivo di miglioramento della propria vita e di quella delle altre donne. L’affermazione di una vita migliore per ciascuna è una strada da percorrere insieme: è un cammino di solidarietà e cioè di conoscenza, di dialogo, di sostegno, di mutuo aiuto e di autodifesa in ogni luogo dove trascorriamo il nostro tempo, dagli uffici alle scuole, dai parchi alle case e ai quartieri dove abitiamo.

Protagonismo. Prendiamo l’iniziativa. Dobbiamo essere noi, ciascuna in prima persona, a volgere lo sguardo verso le altre donne e unirci affinché nessuna sia lasciata sola. Non possiamo attendere o sperare che un aiuto venga dalla politica poiché questa è intrisa fin dalla sua origine dalle logiche patriarcali e maschiliste: nessuna legge contro lo stalking, nessun pacchetto sicurezza o convenzione internazionale basterà a difenderci. Si tratta di cambiare le relazioni umane e cioè di smettere di accettare e giustificare la possessività, la gelosia, la violenza e impegnarsi invece ad essere protagoniste di relazioni rispettose e veramente benefiche siano esse di solidarietà, di sorellanza, di amicizia o di amore.

martedì 29 ottobre 2013

Lettera di Solidarietà

In questi giorni, a Modena viene alla luce, grazie alla coraggiosa denuncia di una giovane di 16 anni, un'agghiacciante violenza di gruppo. Il branco di stupratori, rampolli della “Modena bene”, violentano durante una festa una ragazza, complice il silenzio e la passività di tutti gli altri presenti alla festa e consapevoli di ciò che stava accadendo. Il fatto sembra essere accaduto in agosto ma emerso solo in questi giorni.

Con questa lettera vogliamo esprimere la nostra solidarietà alla giovane che ha denunciato il branco che l'ha violentata.


  
Bologna, 21 ottobre 2013

Cara Amica,
ti scriviamo per esprimerti la nostra vicinanza e solidarietà come donne, giovani e adulte, che provano a volgere lo sguardo verso altre donne perché non siano lasciate sole, che si impegnano quotidianamente e non da ora, per costruire relazioni benefiche e rispettose, d’amore e/o d’amicizia con altre donne e uomini.
Conosciamo poco di te, ma sappiamo che c'è bisogno di essere coraggiose per affrontare la paura e il dolore, i silenzi complici e le offese di chi ti ha fatto del male.
E tu lo sei  stata.
Al tuo coraggio innanzitutto vorremo fare da eco, tutte insieme.
Mai più in silenzio.
A te vanno i nostri pensieri e la nostra forza perché possano aiutarti nella tua ricerca di libertà, dignità e rispetto, che è anche la nostra.
A te, il nostro sostegno nella ricerca di giustizia.

Per affermare una vita migliore.
Con calore

Dipende da noi donne - Bologna

Dipende Da noi Donne – Ferrara
Associazione culturale Leggere Donna
Centro Documentazione Donna – Ferrara



mercoledì 12 giugno 2013

DDD Genova

GIOVEDI' 13 GIUGNO
IN PIAZZA SAN LORENZO - GENOVA-
dalle 16:30 alle 18:00
Pomeriggio di Solidarietà con le Donne


Basta violenza contro le donne. Unite e protagoniste per la solidarietà

“E se dopo ogni episodio di violenza contro una donna, riconoscendosi l'una nell'altra, ci si ritrovasse in una piazza, a parlarne per reagire ed esprimere in primo luogo solidarietà alla donna? Tutte insieme, attraverso un passaparola. Forse non ci sentiremmo sole a subire l'ennesimo caso di violenza, o a pensare "a me non capiterà" o "potevo essere io o chi conoscevo”. Così scrivevamo , chiamando a un presidio in piazza De Ferrari  il 24 Maggio dopo aver saputo che la mattina Yamila ha rischiato la vita perché un uomo che lei conosceva  le aveva sparato.

Ogni 2-3 giorni un uomo uccide una donna che conosce. Secondo dati Istat 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito almeno una qualche forma di violenza nella vita in questo paese. E non rientrano in queste statistiche le tante vittime della tratta delle schiave costrette alla prostituzione (fra il 2003 e 2007 probabilmente più di 50 mila in Europa).  
E' un femminicidio: le donne vengono uccise o subiscono violenza in quanto donne. Ma è anche una violenza patriarcale da  parte di uomini che, di fronte a donne che sempre più scelgono una vita migliore e relazioni benefiche, reagiscono violentemente; istituzioni disinteressate che lasciano sole le donne che denunciano oppure assolvono nei tribunali tanti stupratori; di una cultura ed educazione di cui spesso anche le donne sono complici.
Tutto questo ci riguarda, tutte e tutti. Anche quando i mass-media non ne parlano più o ne parlano come di “delitti passionali”, “raptus di gelosia”, “amore che diventa odio”, oppure strumentalizzano in chiave razzista le violenze quando a compierle sono immigrati.
Noi del Collettivo Maripose, insieme ad altre donne di altre città stiamo sperimentando da protagoniste il valore della solidarietà e della sorellanza costruendo una rete di gruppi e collettivi intorno all’appello “libertà, dignità, rispetto: Dipende Da Noi Donne”*. Abbiamo scelto di aderire al pomeriggio di solidarietà contro la violenza sulle donne, promosso dall’Associazione Luanda, perché crediamo che ci sia bisogno anche di unirsi, di dare forza e impegno a chi si impegna per la vita delle donne.

per informazioni www.assocluanda.blogspot.com
per adesioni associazione(punto)luanda(chioggiola)gmail(punto)com

Hanno finora aderito:
Collettivo Sorellanza e Libertà "Maripose";Associazione Mabota,COLIDOLAT (Coordinamento Ligure donne latinoamericane), Nuovi Profili,Associazione italo-capoverdiana, Associazione Y.E.A.S.T Genova, Encuentro entre dos mundos, Movimento fratelli&fratellastri, Associazione vivacuba, vittime ed ex vittime della tratta, (Progetto la ragazza di Benin City), uomini a Genova-maschile plurale, Rete solidale indipendente Genova, Snoq Genova.




Di seguito la lettera scritta dall'Associazione Luanda a seguito dei fatti del 24 Maggio 2013

Cari Amici,
Il silenzio e l'indifferenza sono forme di legittimazione

Oggi, Venerdì 24 Maggio 2013, si è consumata una tragedia.
Nel quartiere genovese di Marassi una donna italo cubana di 41 anni è stata gravemente ferita a colpi di pistola.
La mano dell'attentatore è quella di un uomo italiano di 58 anni e il movente è la prefigurazione dell'abbandono da parte della donna.
Questo fatto è il più recente tra i sempre più frequenti e drammatici abusi esercitati sulle donne.
L'opinione pubblica non può e non deve tacere davanti ai ripetuti fatti di violenza che macchiano e spesso cancellano delle vite umane.
L'Associazione Luanda, pertanto, si appella all'unione di tutte le associazioni d'Italia che ritengono che questi avvenimenti siano inammissibili, al fine di organizzare una manifestazione rivolta alla sensibilizzazione a tale tema e all'espressione del dissenso verso la violenza e della solidarietà verso le donne vittime di quest'ultima.
Riteniamo che per risolvere il problema sia necessario un veicolo di analisi e di espressione.
Per aderire al progetto contattateci all'indirizzo
associazione(punto)luanda(chioggiola)gmail(punto)com
Uniamoci e diciamo NO alla violenza.
Cordiali saluti
Benicia de Jesus
Associazione Luanda