L'articolo scritto da Alessandra Cucina
pubblicato sul La Comune n. 207
per raccontare l'esperienza della
Seconda Assemblea “Dipende Da noi Donne”
si sono incontrate nella
seconda assemblea nazionale
delle firmatarie dell’appello
Libertà, dignità, rispetto. Dipende da noi donne,
che propone il
protagonismo delle donne per ottenere libertà,
pretendere dignità e rivendicare
rispetto.
Ad un anno di distanza dal primo incontro l’obiettivo era dare
continuità all’impegno per migliorare la vita tra donne unendosi e affrontando
la violenza maschilista, discutendo gli Intenti
dei Collettivi e dei Gruppi “Dipende Da noi Donne. Questi sono stati
discussi nelle città dai vari gruppi firmatari che si sono ritrovati per
approvarli a Roma, ospiti della Casa della Comune: un incontro di una trentina
di donne tutte accomunate dal desiderio di condividere le diverse esperienze e confrontarsi.
Questo è stato
l’invito di Sara A. del Coordinamento nazionale, che ha introdotto dicendo del valore
dell’appello e del percorso di cui alcune donne cominciano ad essere
protagoniste e di cui è importante raccontarci perché, come affermato da Flavia
(del Coordinamento nazionale), bisogna dare valore a quello che stiamo tentando
di costruire. Rosa è stata la prima a raccontare del nuovo Collettivo nato ad
Acquaviva delle Fonti (BA) orgogliosa dei progetti che già le donne che lo
compongono stanno animando e della “necessità di unirsi” non soltanto per
condividere i luoghi di lavoro. Manuela del CSA “Zagarolo e dintorni” ha
sottolineato l’importanza del fatto che “le riflessioni diventino legami umani”
tra le donne. Perché quello che si scorge negli incontri è il bene che ne
deriva e il desiderio che questo cresca e si espanda.
Come ha detto Carla (di Utopia
socialista e co-firmatariadell’Appello) dobbiamo essere contente ma non
accontentarci, dobbiamo essere consapevoli di aver iniziato un impegno in parte
inedito: un’unione fra donne non a partire dall’emergenza ma “dalla possibilità
di affermarsi insieme sulla base di valori condivisi”, come ha sostenuto
Martina (del Coordinamento nazionale). Cominciamo a sentire il bene ma vogliamo
riflettere su cosa significhi essere sorelle, questa la riflessione di Paola
del Collettivo “Sorellanza e libertà” di Palermo, perché sentendDaniela del Collettivo Maripose (GE), suscitando il protagonismo delle donne
per arginare la violenza.
oci sorelle tra
di noi possiamo proporre un modo diverso di essere assieme, come ha detto
Su consiglio di Carla
ci siamo chieste se è possibile cambiare le relazioni e quindi, come ha
sottolineato Claudia (di Utopia socialista e anch’essa co-firmataria
dell’Appello), cambiare la vita unendoci.
Per questo è stato un
passo fondamentale l’approvazione degli Intenti
che spiegano come ci vogliamo
impegnare per sentirci sorelle, suscitare consapevolezza, offrire e costruire
amicizia costruendo ambiti indipendenti di protagonismo, amicizia,ascolto e
dialogo.
Ci siamo proposte,
inoltre, una campagna sul Diritto alla
scelta, per l’autodeterminazione di noi donne che ci vedrà presto
protagoniste nelle città.