martedì 2 dicembre 2014

DDD Firenze

Uniamoci contro la violenza sulle donne

Tante sono le donne ovunque nel mondo che cercano la libertà reagendo alla violenza, agli stupri,
alle molestie quotidiane.
Alcune di loro sono esempi di una lotta estrema contro orrori indicibili. È ciò per cui stanno
combattendo donne curde, irachene e siriane insieme alla popolazione che resiste all’ISIS.
Scelgono dolorosamente di prendere anche le armi in mano per la difesa della libertà, della vita per
sé, per i propri cari e per la propria gente. Qualcuna, come Arin Mirkan, giovane comandante
peshmerga curda, ha deciso di darsi la morte piuttosto che finire nelle mani delle orde degli
assassini dell’ISIS (Daesh), spietati stupratori e torturatori, specialmente accaniti contro la libertà
delle donne.
Alcune altre sottoposte alla pesante oppressione di cui è profondamente intriso il regime teocratico
iraniano sfidano con coraggio le regole millenarie dei Padri . Reyhaneh Jabbari sceglie
l’impiccagione piuttosto che negare il tentato stupro subito.
A loro vogliamo dedicare la giornata del 25 novembre.
Ricordiamo i loro nomi, i loro sguardi determinati e colmi di dignità perché ci ispirino nell’impegno
quotidiano per fronteggiare la violenza sulle donne, sulle bimbe e i bimbi, qui ed ora.
Viviamo in un contesto in cui c’è troppa indifferenza e cinismo di fronte a questi orrori, quando
invece ci sarebbe bisogno di tanta vicinanza e solidarietà con le donne colpite, tutte
indistintamente.
Siamo convinte che tutto questo ci riguarda!
Nella “normalità” quotidiana l’aggressività sempre più diffusa alimenta la violenza, principalmente
quella maschile. Crescono le volgarità antifemminili, le molestie, gli stupri, i femminicidi, nella
maggior parte dei casi perpetrati da maschi prossimi e conosciuti. Ma talvolta succede che questi
atti violenti siano attribuiti agli immigrati in generale, alimentando logiche razziste e incultura
contro chi è presuntamente diverso. Mentre, al di là di luoghi o contesti di provenienza, le logiche
maschiliste e azioni di violenza anche assassina riguardano uomini comunemente prepotenti e
intolleranti alle scelte e alla ricerca di libertà femminile che risorge costantemente.
Come la violenza non ha confini di etnia, religione, classe sociale... così senza confini ci si può
sentire unite, schierate le une al fianco delle altre perché il riscatto di ognuna possa essere l'inizio
del riscatto per tutte.
Guardiamo alle possibilità di libertà e di scelta che ogni giorno continuiamo ad affermare per
essere interpreti attive del miglioramento di tutta la nostra esistenza, coltivando e promuovendo
una cultura che ama la vita, una cultura di solidarietà, sorellanza e accoglienza verso tutte le
donne.
Cosa ti proponiamo?
Ti proponiamo quello che noi stesse stiamo cercando di sperimentare, non senza difficoltà, e con
altre donne di gruppi e collettivi in alcune città intorno all’appello e alla carta d’Intenti “Libertà,
Dignità, Rispetto. Dipende Da Noi Donne ”, occasioni di incontro e conoscenza per provare ad
interpretare un impegno comune.

Per ritrovarci e riflettere insieme ti invitiamo al
prossimo appuntamento CINEFORUM

"un pomeriggio tutto per noi un pomeriggio per tutte noi"

DOMENICA 30 novembre ore 15.30

via della fonderia 9r (ponte alla vittoria) Firenze
proiezione del film “Freedom writers”di Richard La Gravenese
dopo il film impressioni e commenti con tè e pasticcini ad offerta libera fino alle 19


DDD Bologna

25 NOVEMBRE 2014
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA
 SULLE DONNE

            Basta violenza contro le donne
Uniamoci contro la violenza patriarcale
Reagiamo in prima persona, da protagoniste
Siamo in piazza sentendoci vicine a tutte le donne, che quotidianamente lottano per difendere la propria vita e quella dei loro cari, a tutte coloro che affermano con coraggio e dignità scelte e diritti. Vogliamo essere al fianco delle donne che vogliono decidere della propria vita da protagoniste e per questo subiscono violenze, purtroppo quotidianamente. I numeri sono quelli di una strage: 124 donne uccise per mano di un uomo nel 2012, 128 nel 2013 e nel 2014 sono già 80.
In ogni parte del mondo le donne si prendono cura della vita.
Pensiamo alle combattenti curde che stanno impugnando le armi contro l'Isis per la difesa della vita, perché l'Isis è una minaccia che ci riguarda tutti e tutte in quanto minaccia contro l'umanità, in primo luogo contro le donne e bimbi. Così come pensiamo alle migliaia di sorelle immigrate sfruttate in questo paese, come accade nei campi in Sicilia, ma non solo purtroppo. La violenza contro le donne non conosce differenze di etnia, cultura, religione e classe, e per la maggior parte avviene per mano di “ex”, conoscenti o familiari.
Per questo non vogliamo delegare le nostre scelte ad altri, tantomeno agli Stati, difensori di logiche maschiliste e patriarcali, che continuano ad assolvere gli stupratori e continuamente mettono in dubbio la libertà di scelta della donna, o addirittura tutelano più gli aggressori che le vittime, cercando costanti attenuanti per chi commette violenza e abusi. Ognuna di noi aspira ad essere felice, ad avere relazioni rispettose, ad avere tempo per sé; ma abbiamo bisogno di ripensare alle nostre vite e alle nostre relazioni e possiamo farlo se cominciamo a guardarci intorno, a rispecchiarci con le altre e gli altri, a contrastare le logiche maschiliste e razziste e a sentirci più vicine.  
Vogliamo partire da questa logica, insieme possiamo affermare dei valori diversi, che partano dal rispetto, dalla voglia di incontrarsi e di riconoscerci le une nella altre. Una sorella che qui si ritrova a dover subire violenza, può trovare forza e ispirazione nel coraggio di una donna curda che difende il suo villaggio dall’invasione dell’Isis.
Coltivare la solidarietà e il sentimento di sorellanza possono essere le strade per cominciare a cambiare la nostra vita e cambiarla in meglio.


INCONTRIAMOCI!

Gruppo Dipende Da Noi Donne Bologna

c/o  Spazio Comune,  via Nicolò dall’Arca  60


dddbologna@gmail.com   tel. 339 4768668

venerdì 21 novembre 2014

Genova - Collettivo sorellanza e libertà MARIPOSE

- 25 NOVEMBRE 2014 -
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Solidarietà contro la violenza sulle donne:
oggi più che mai con le donne curde, 
siriane e irachene contro l'Isis.

            Perché riguarda proprio noi donne?

·       Perché se avanza l’Isis (il sedicente stato islamico) e il suo progetto di morte in Medio Oriente la vita di quei popoli, ma soprattutto di donne e bambini, sarà sempre più minacciata con stupri e atroci violenze e le nostre città anche a rischio di attentati.
·       Quel vento di guerra e violenza è contagioso, arriva fino a noi e incoraggia stupratori e violenti: aumenteranno volgarità antifemminili, mancanza di rispetto per la nostra dignità e i nostri corpi!
·       Cresceranno razzismo e intolleranza: mass-media, vecchie e nuove destre si sentiranno più forti nel propagandare come causa della violenza sulle donne i tanti immigrati presenti soprattutto se musulmani. E preoccupa vedere fra le loro fila anche donne, come a Roma in questi giorni o quando hanno fatto sospendere da un asilo, una bimba ugandese perché sospettata di essere affetta da Ebola.

            Come reagire?

·       Rompendo con l'indifferenza e la rassegnazione. Sapendo che la violenza contro le donne non conosce differenze di etnia, cultura, religione e classe, e che l'80% avviene per mano di  conoscenti!
·       Imparando a valorizzare e riconoscere la capacità di cura e difesa della vita così speciale in ognuna in ogni angolo del mondo. Qui come in Iraq e Siria dove in molte stanno impugnando, dolorosamente, le armi contro l'Isis per la difesa e la vita di altre, di bimbi e loro cari, e per questo hanno bisogno di tutto il nostro sostegno!
·       Insieme e da protagoniste, senza delegare a nessuno la nostra vita, tantomeno a Stati o politica, che con la loro giustizia in questo paese continuano ad assolvere maschi stupratori e violenti, o a fornire giustificazioni come per quello stupratore veneto per il quale il fatto di essere ubriaco è stata ritenuta un'attenuante.
·      Coltivando, promuovendo e sperimentando una cultura di solidarietà, di accoglienza e pace, verso altre donne, incluse immigrate e loro cari. E forse così possiamo contribuire a costruire una concreta tessitura umana di solidarietà e accoglienza, anche piccola, ma l’una con l’altra nella vita e nelle relazioni, a fianco di chi reagisce e subisce ogni forma di violenza.

            Cosa ti proponiamo?

Ti proponiamo quello che noi stesse stiamo cercando di sperimentare, non senza difficoltà, e con altre di gruppi e collettivi in alcune città intorno all’appello e alla Carta d’Intenti “Libertà, Dignità, Rispetto -Dipende Da Noi Donne- : impegnarsi assieme su queste idee e cercare le strade possibili per praticarle.
          

Noi ci siamo e vogliamo provarci e tu? 


Per conoscerci: www.collettivomaripose.wordpress.com; sorellanzaelibertage@libero.it, tel. 3458400347

Ci riuniamo il mercoledì ogni 15 giorni. Siamo ospitate dal Centro per non subire violenza da Udi, via Cairoli n. 14/7, di cui sosteniamo e rispettiamo tutte le donne che lo frequentano per il loro impegno contro la violenza sulle donne.

martedì 7 ottobre 2014

Firenze

domenica12 ottobre ore 15.30

presso l'associazione la Comune
via della Fonderia 9r

un pomeriggio per tutte noi

un pomeriggio tutto per noi


Female agents


film di Jean-Paul Salomé con Sophie Marceau, Julie Depardieu, Déborah François. 
Francia 2008


Dopo il film impressioni e commenti
con tè e pasticcini a offerta libera fino alle 19.

Gruppo DDD


mercoledì 10 settembre 2014

Comunicato del Coordinamento DDD


Le ragioni per schierarci con le donne in Iraq
contro il nuovo nazismo del “Califfo” nero

Quanto sta accadendo in questi giorni in Iraq ci mette alla prova. Possiamo rimanere inerti e indifferenti di fronte alla spaventosa marcia distruttiva del cosiddetto ISIS che ha già causato migliaia di morti e costretto alla fuga disperata centinaia di migliaia di persone. O viceversa possiamo provare a conoscere e sentire nostra la tragedia e la volontà di difesa delle genti irachene: ci riguarda.
Le condizioni di tutta l’umanità peggioreranno se avanza la logica di sterminio  propugnata dal sedicente Stato “islamico”, un mostro reazionario neonazista che concentra la violenza patriarcale e che punta a schiacciare chiunque non si sottometta al suo esercito, indipendentemente dall’etnia e dal credo.
Il richiamo religioso è una menzogna strumentale perché l’ISIS sta colpendo anche chi è credente musulmano. Una bugia sfruttata quotidianamente dalla vergognosa campagna ideologica dell’Occidente razzista che semina odio contro i e le credenti nell’Islam, mettendo sullo stesso piano i massacratori con le vittime.

Come donne siamo doppiamente chiamate in causa. Non a caso l’aggressione senza precedenti di cui sono vittime le genti in Iraq è particolarmente brutale nei confronti del nostro genere. I soldati dell’ISIS rapiscono e ingabbiano, schiavizzano e torturano, stuprano e uccidono centinaia e centinaia di nostre sorelle; prendono in ostaggio le bimbe ed i bimbi. Per schiacciare la vita si accaniscono con chi la genera e se ne prende cura anche nelle situazioni più disperate. Tentano di annichilire innanzitutto il genere femminile e i più piccoli per sottomettere la popolazione che vuole sopravvivere e vivere.
Lo stupro come arma di guerra, impugnata dai poteri oppressivi e patriarcali di ogni sorta (inclusi quelli democratici) impegnati nelle guerre contro l’umanità, nelle mani dell’ISIS acquista ancora maggiore ferocia.
Tanto più urge reagire e schierarsi in sostegno di chi lo sta facendo, sfuggendo ai propri aguzzini o combattendoli con coraggio.

Diamo ascolto alle voci e alle speranze delle donne in Iraq. Ci dicono che ci riguarda.
Schieriamoci, non acriticamente, con le genti che resistono e con le donne e gli uomini combattenti peshmerga curdi che fronteggiano l’ISIS perché si fermi l’eccidio. Esprimiamo la nostra solidarietà alle sorelle musulmane danneggiate da questo mostro patriarcale e dalla campagna razzista.
Sentiamolo il coraggio delle madri che resistono e operano affinché, nonostante tutto, la vita continui. In Iraq come in altre guerre: a Gaza nella guerra d’Israele contro i palestinesi, in Siria dove imperversa la controrivoluzione di Assad e delle bande terroriste.
Difendiamo la dignità e la vita di donne e uomini, bimbe e bimbi, delle genti in Iraq. È in gioco la nostra dignità, l’integrità e la libertà benefica di tutte le donne, la nostra umanità.

Come coordinamento Dipende Da noi Donne condividiamo la presa di posizione de La Comune umanista socialista del 17 agosto scorso (www.lacomuneonline.it; La Comune quindicinale n. 238) e accogliamo l’invito in essa rivolto a partecipare alle iniziative promosse.


Zagarolo (RM)

pubblichiamo di seguito un comunicato inviatoci dal "Gruppo Donne Solidali Artemisia aderente a Dipende Da noi Donne"


La nostra vita non è un gioco

Nel 2012 è stato prodotto un "gioco da tavolo” dal titolo emblematico “Squillo-Pappa Edition”  ideato da Immanuel Casto, sedicente “artista provocatorio”.  Nel 2013 sono state immesse sul mercato altre due edizioni: “Squillo-Deluxe Edition” con la Raven Distribution e “Squillo-Bordello d'Oriente”. Le volgari illustrazioni delle carte sono a cura di Martina Poli, sedicente “esperta” di fumetto erotico. Quindicimila copie vendute, soprattutto a universitari, on-line e nella rete commerciale accessibile anche ai più giovani, nonostante l’interrogazione parlamentare senza alcun esito di alcune senatrici.

In questo “gioco”, come nella realtà, i papponi-giocatori hanno potere di vita e di morte, comprano e vendono donne costrette a prostituirsi e a subire pratiche violente di ogni tipo. Cosa c'entra la violenza con l'erotismo? La pornografia non è arte e non è erotismo. Questo “gioco”, lungi dall’essere provocatorio, è il prodotto della barbarie culturale e dei disvalori che caratterizzano la nostra epoca abituata al consumismo e alla mercificazione sessuale.

E' un “gioco” squallido e razzista. E’ triste e preoccupante che qualcuno, uomo o donna che sia, possa divertirsi all’idea di torturare, seviziare o uccidere altre persone. Esseri umani, non a caso di genere femminile e di origine “straniera”.
Questo “gioco” è degradante l'identità femminile, lesivo dell'immagine e della sessualità della donna, offensivo verso le donne di altre culture, incitante alla violenza contro le donne, allo sfruttamento della prostituzione e al femminicidio.
Siamo preoccupate perché trasmette alle giovani generazioni un modello di relazione uomo-donna basato sulla sopraffazione maschile e indignate per l'indifferenza verso le donne immigrate ridotte in schiavitù, che ogni giorno subiscono trattamenti disumani dagli sfruttatori e dai clienti. La loro vita non è un gioco.

Siamo donne consapevoli: “Libertà, dignità, rispetto: dipende da noi donne”.
Questo ci fa essere solidali con le donne che in India hanno denunciato i loro violentatori, con le donne che lottano per la libertà sfidando dittatori e regole sociali patriarcali, con le donne immigrate che sfidando il mare in cerca di un futuro, con le vittime della tratta che coraggiosamente denunciano i loro sfruttatori, con tutte le donne che affermano il diritto a scegliere con chi condividere la vita, insegnando ed imparando relazioni basate sul rispetto.










lunedì 7 aprile 2014

Pubblichiamo un articolo di Cristina che ci racconta la giornata dell'8 marzo a Pontedera

“Le nostre voci per l'8 marzo”


Lo scorso numero de La Comune, nella sezione “Dipende da noi donne”, aveva un articolo il cui titolo, nei giorni precedenti l'iniziativa “Le nostre voci per l'8 marzo” a Pontedera, non faceva che riecheggiarmi nella testa: “Stanca ricorrenza o occasione per unirsi?”, proprio perché il nostro intento puntava tutto sulla seconda opzione. Posso dire che ce l'abbiamo fatta e che ce ne sentiamo, giustamente, soddisfatte.
Non è facile riportare il piacevole pomeriggio che si è dipanato abbondantemente oltre l'orario previsto, perché quando si cerca di mettere in evidenza un sentire comune, un afflato di bene, un'empatia crescente, il rischio è di cadere nell'intimismo, ma così non è stato. Tutte ci siamo riconosciute nel bisogno di avere momenti di questo genere, di incontro, scambio, riflessione e condivisione, anche veicolata da buoni stimoli, come nel nostro caso: la lettura di vari testi ha fatto da filo conduttore. Brani de “L'origine femminile della specie” si sono alternati con poesie scelte dal libro scritto da Stefania, una donna malata di sla da 13 anni, cara amica di Donatella, che le ha prestato la “voce”; con Sandra, l'attenzione è stata rivolta a “Leggere Lolita a Teheran”, sottolineando quanto la cultura, a partire dal solo leggere e scrivere, negato a milioni di donne su questo pianeta, sia tra le più infami forme di oppressione patriarcale. Sempre Sandra, ci ha proposto uno stralcio di “Diario” di Etty Hillesum, in cui la scrittrice descrive il suo percorso di donna cambiata nel tempo, capendo che la forza di noi donne non significa assumere atteggiamenti maschili, secondo cui prepotenza e arroganza sono sinonimo di capacità di affermarsi, ma questo perché ciò che viene giudicato come debolezza altro non è che un'affermazione di sé, non sugli altri, pensando all'altro/a, con e per gli/le altri/e. E in questo, le sollecitazioni di “Origine femminile” sulla primarietà femminile nel lungo cammino della specie umana, ci sono arrivate forti, cogliendo quanta verità sta in quelle parole, come quando si tocca il “pensiero del futuro” proprio di noi donne, oltre all'evidente capacità di sapersi destreggiare contemporaneamente su più fronti. Abbiamo chiaccherato e ci siamo ascoltate, sentendo vicine le donne siriane, come tutte le donne e bambine che vivono la tragedia delle guerre; le sorelle immigrate; le tante, troppe donne vittime quotidiane di violenze di padri o mariti/padroni, molte che non ci sono più, altre che ne portano addosso i segni evidenti. Siamo tornate anche sull'assurdità delle quote rosa o sulla pervasività nefasta delle stereotipie sulle donne, sul fatto di “dover rispondere a dei cliché di immagine”, pena l'emarginazione e di quanto questo sia un pericoloso fardello sulle adolescenti...ma non ha mai prevalso lo scoramento o la rassegnazione, e questo perché è stato preponderante il piacere di condivisione, direi di “prima comunanza” di cui si sente tanto il bisogno, troppo spesso deviato, soffocato dalle pressioni del quotidiano. Che, appunto, ci vedono donne “tutto-fare”. Ci siamo lasciate con un bel senso di “pienezza” e ci siamo dette che ci meritiamo di regalarci (? o di riprenderci...) altri momenti di benessere come questo.




lunedì 10 marzo 2014

Scatti dall'8 marzo

8 Marzo 2014 

Ecco le foto scattate l'8 marzo nei presidi, iniziative, banchetti dei gruppi DDD delle varie città


Ferrara. Presidio in p.ta Municipale 
leggi il pensiero di Gigliola del gruppo DDD di Ferrara




Genova. Presidio in S. Lorenzo
promosso insieme ad altre Associazioni
 


Milano. Presidio in p.zza Castello in collaborazione con l'Associazione "Donne egiziane per la libertà"


Palermo. Presidio del Collettivo "Sorellanza e Libertà"

Torino. Banchetto DDD alla manifestazione cittadina

per contattarci, clicca qui

pensiero di Gigliola, 8 marzo

L’8 marzo non è la festa della donna, come tante feste commerciali, è la Giornata internazionale delle donne. Intendiamo dire che è una giornata importante per ricordare le lotte intraprese da più di un secolo da tante donne che ritenevano giusto acquisire ovvi diritti civili e che lottano ancora per poterli conservare.
È una giornata importante per ricordare tutte le donne vittime della violenza maschile che continua quotidianamente in ogni parte del mondo.
Un fiore è un omaggio a tutte queste donne, non deve essere un pensierino per mettersi la coscienza in pace per tutto l’anno continuando a dimenticando che le donne sono persone che hanno il diritto di vivere con dignità.

Gigliola
Ferrara, 8 marzo 2014

mercoledì 5 marzo 2014

L'8 marzo...Dipende da noi donne!

L'8 marzo puoi scegliere di incontrarci in tante città. 
Saremo presenti con presidi, banchetti, per conoscerci e proseguire nella nostra Campagna sul diritto alla scelta.
Sei la benvenuta.
Ecco dove ci puoi trovare:


Torino: 
Saremo presenti alla manifestazione cittadina, appuntamento al banchetto di DDD e Prospettiva Edizioni 
h 14 piazza Vittorio Emanuele all'angolo con via Po
Genova:
 
presidio di solidarietà contro la violenza sulle donne 

dalle ore 16 alle 20 in Piazza San Lorenzo 
Ferrara:
appuntamento alle 15:00 in p.ta Municipale
Roma: 

passeremo un pomeriggio insieme per conoscerci e riflettere sul diritto alla scelta e per l'autodeterminazione di tutte le donne
c/o CASA DELLA COMUNE
via di Porta Labicana  56A
Roma
Milano: 

presidio con banchetto, animazione, musica 
p.zza Cairoli davanti al Castello 
h 11:00 - 13:00
Napoli:

presidio in piazza Dante dalle 11:00 alle 13:30

Bologna:
parteciperemo al presidio alle ore 15 piazza maggiore

Palermo:
assemblea pubblica

h 17 p.zza Verdi (Teatro Massimo)

Firenze:
l'8 marzo parteciperemo alla manifestazione cittadina,il 9 marzo Cineforum "We want sex" presso la sede de Associazione la comune via della fonderia 9 R 




per informazioni e contatti 
clicca qui


martedì 4 marzo 2014

Il Foglio di DDD



E' uscito il Foglio 02 dei Gruppi e dei Collettivi

Dipende da Noi Donne

per leggerlo e scaricarlo clicca sull'immagine!!!!





Lettera di solidarietà alla ragazza di Finale ligure

Pubblichiamo la lettera di Solidarietà con la ragazza di Finale Ligure scritta dalle firmatarie di Genova.

Lettera di solidarietà alla ragazza di Finale ligure
Cara,
ti scriviamo questa lettera per farti arrivare la nostra solidarietà; quando abbiamo saputo della
tua storia abbiamo sentito il bisogno di incontrarci e sentirci vicine, forti del coraggio che hai
dimostrato scegliendo di non rimanere in silenzio e denunciare i tuoi aggressori.
Attraverso queste righe vogliamo farti arrivare questa vicinanza, vogliamo stringerci attorno a
te in questo momento così difficile, perché chi ha colpito te ha colpito tutte noi.
Da quello che abbiamo letto sui giornali hai vissuto ciò che vivono purtroppo tante, troppe,
altre donne , venendo screditate, isolate, accusate come bugiarde.
Ma noi sappiamo bene chi sono i colpevoli, anche se cercano di nascondersi dietro alla loro
giovane età o all'ipocrisia di uno “scherzo” che non giustifica nulla.
Sappiamo che sono loro, e tutti coloro che li difendono, ad aver perso la dignità, ad essersi
umiliati, a doversi vergognare, non tu.
Per questo vogliamo essere con te nella tua ricerca di giustizia, anche se la giustizia dei tribunali
troppo spesso non è la giustizia delle donne.
Vogliamo essere con te perché tu non ti senta sola a difendere la verità di fronte a presidi
vigliacchi e alle cattiveria di chi seppur giovanissimo, ha già perso la propria umanità.
Vorremmo che questa lettera potesse essere un invito a tutte le donne ad esprimerti la loro
vicinanza e solidarietà, affinché la tua storia e le tue scelte e possano essere un motivo di forza
comune, affinché altre ragazze possano trovare il tuo coraggio nel reagire e non dover più
subire violenze e molestie; purtroppo sappiamo quanto sono diffuse, quanto è pericoloso
rimanere in silenzio, ma anche quanto è difficile reagire se ci si sente da sole.
Abbiamo visto che anche questa volta è stata tirata fuori la vecchia solita storia su come
andiamo in giro vestite, discorsi squallidi e volgari per cui una minigonna o un leggins
giustificano attenzioni e comportamenti maschili prevaricatori della nostra volontà e dignità.
Non accettiamo che provvedimenti scolastici e strumentalizzazioni mediatiche limitino la nostra
libertà di scelta.
Pretendere maggiore rispetto vuol dire imparare a scegliere più consapevolmente: sulla nostra
vita, sulla nostra sessualità, sul nostro corpo siamo noi che decidiamo e per questo dobbiamo
imparare a farlo bene.
Scegliere di essere donne solidali per noi è un bene prezioso che vogliamo condividere,
riconoscerci nelle donne che come te reagiscono ci fa sentire più forti e sapere di essere
insieme ed unite ci fa vivere meglio. Per questo abbiamo raccolto e fatto nostro l’appello
“Libertà, Dignità Rispetto: Dipende da Noi Donne” e stiamo sostenendo la campagna“Diritto
alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne”.
Vogliamo dare voce al tuo coraggio e alle tue scelte l’8 marzo, in occasione del presidio di
solidarietà contro la violenza sulle donne che si terrà dalle ore 16 alle 20 in Piazza San Lorenzo a
Genova.

sorellanzaelibertage@libero.it
dipendedanoidonne.blogspot.com

domenica 2 marzo 2014


Firenze 

domenica 9 marzo 
ore 15,30

un pomeriggio per tutte noi
un pomeriggio tutto per noi

presso l'associazione la Comune
via della fonderia 9r

visione di



di Nigel Cole, con Sally Hawkins, Bob Hoskins, Miranda Richarson. Gran Bretagna 2010

Dopo il film impressioni e commenti con tè e pasticcini
a offerta libera

fino alle 19

Gruppo DDD

Campagna “Diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne”


Sulla nostra vita decidiamo noi


Milioni di donne in questo paese hanno lottato per essere più felici, per liberare l'espressione della propria sessualità e dei propri sentimenti dall'obbligo di portare avanti una gravidanza.
Non per egoismo, ma perché convinte che dare vita ad un altro essere umano possa essere una scelta consapevole e felice, mai un effetto accidentale di un modello sessuale subìto, o una conseguenza di una costrizione psicologica, morale o fattuale. 
Casella di testo: Questo impegno ha portato a conquiste significative, per quanto parziali, come la legge 194 del 1978, che garantiva l’interruzione volontaria di gravidanza medicalmente assistita contenendo la tragedia degli aborti clandestini, o l’apertura di consultori pubblici.
Oggi queste conquiste sono minacciate o rese nulle a causa dell’ipocrita “obiezione di coscienza” di medici e paramedici (magari abortisti in privato), foraggiata soprattutto dalla potente gerarchia cattolica, e dal taglio dei finanziamenti a strutture sanitarie già carenti.
Oggi è urgente e possibile impegnarci nuovamente per difendere insieme questi diritti, per affermare una vita migliore.

Le scelte inerenti chi e come amare, se e come essere madri riguardano direttamente la nostra intimità, la nostra interezza, la vita stessa. Il rispetto della dignità e della volontà di noi donne può migliorare la vita di tutti, piccoli, adulti e anziani, accrescendo la dignità e la libertà di ciascuno/a. Per questo siamo contro la logica di imposizioni maschiliste e patriarcali e di coloro che se ne fanno portatori (o portatrici), di tutti gli Stati e di tutte le istituzioni religiose, di chi pretende cioè di decidere al nostro posto ciò che è meglio e ciò che è giusto per noi, a prescindere dalla volontà di ciascuna. Il diritto alla scelta di noi donne è costantemente ostacolato proprio perché rappresenta un principio possibile di libertà benefica che mina le basi di tutti i poteri oppressivi, compreso quello democratico o quello clericale.

Diritto a scegliere (bene) significa approfondire assieme la conoscenza del nostro corpo; confrontarci sulla concezione e sull'esperienza della maternità, per uscire da una dimensione solitaria o coatta, e sul piacere della condivisione di intimità donate e ricevute, scevre da logiche consumiste o moraliste. Per superare l'ignoranza di sé e dei propri desideri più autentici, per non subire la dilagante incultura maschilista e del patriarcato – seppure in crisi decadente - che svilisce o deturpa con violenza la nostra intimità e interezza.
Vogliamo poter decidere liberamente su ogni aspetto della vita.
Vogliamo affermare e difendere la completa ed insindacabile autodeterminazione di tutte le donne in ogni parte del pianeta.

Promuoviamo incontri di informazione e sensibilizzazione, iniziative di confronto e mobilitazione nei luoghi in cui viviamo, cominciando dal costruire relazioni di solidarietà reciproca e continuando a costruire i collettivi e i gruppi di Dipende Da noi Donne!




sabato 1 febbraio 2014

Colectivo feminista revolucionario di Madrid

Il 20 dicembre scorso il ministro della giustizia spagnolo Gallardòn, del partito popolare al governo, ha presentato una proposta di legge per cancellare il diritto di scelta all’interruzione volontaria di gravidanza. 
Tale proposta renderebbe l’aborto non più un diritto, ma un reato punibile penalmente e amministrativamente. 

Un reato depenalizzato solo in caso di violenza o di grave rischio permanente per la salute fisica o psicologica della donna, accertato da almeno due medici. Inoltre in caso di minore età dovrà essere un genitore o un tutore a decidere.

Saranno quindi medici, giudici o tutori a decidere, non le donne. Un grave attacco quindi all’autodeterminazione delle donne, alla libertà di scelta ed al rispetto di questa. Attualmente in Spagna, dopo le riforme introdotte nel 2010 dal governo Zapatero, la legge stabilisce che è possibile accedere all’interruzione di gravidanza entro la 14° settimana.

Pubblichiamo in questa pagina l’appello scritto dal Colectivo feminista revolucionario di Madrid con il quale abbiamo condiviso il 1°Incontro di Sorellanza la scorsa estate alla Casa della Cultura di Utopia socialista. Con questo appello il collettivo sta raccogliendo firme, incontrando donne e promuovendo iniziative. Vogliamo dargli voce poiché ci riconosciamo nel protagonismo diretto, nella costruzione di relazioni di solidarietà, nell’affermazione e difesa dell’autodeterminazione di tutte le donne. Mentre riteniamo contrario al protagonismo qualsiasi delega a istituzioni o stati che si confermano essere contro le donne e che casomai sanno elargire alcune concessioni in cambio di un po’ di consenso. Perciò non condividiamo gli appelli che si rivolgono quasi esclusivamente a queste stesse istituzioni quali sono quelle europee.
Prendiamo l’iniziativa. Libertà, dignità, rispetto: dipende da noi donne. 


Per la VITA, la LIBERTA’ e la DIGNITA’ delle DONNE

Il disegno di legge sull’aborto presentato da Gallardón è un grave attacco alle donne, senza precedenti in questo Paese. In nome di chi non è nato (il “concepito”), si mettono in pericolo tutte le donne e l’infanzia. E’ un insulto all’origine della vita ed una chiara manifestazione antifemminile.

Noi donne siamo il genere capace di dare la vita. Sembra assurdo che ci sia bisogno di ripetere una cosa così ovvia. Siamo inoltre coloro che maggioritariamente la affermiamo, la curiamo, la difendiamo. Bisogna solo dare uno sguardo intorno a noi, uno sguardo al mondo, uno sguardo alla storia.

Difendiamo la piena autodeterminazione delle donne a decidere sul loro corpo e sulla loro vita, per decidere come, quando e se essere madri, contro qualsiasi legge che regoli la nostra libera scelta. Contro leggi che, in molti luoghi del mondo, provocano la morte di migliaia di donne a causa dell’aborto clandestino.

Noi che firmiamo questo manifesto ci impegniamo a dare una risposta ferma e netta a simile attacco, ed è nostra priorità la diffusione e il dialogo con il maggior numero possibile di donne, sia direttamente che nelle piazze. Proponiamo anche di unirci con altre associazioni e organizzazioni di donne per dare battaglia contro questa legge.

PER LA VITA, LA DIGNITA’ E LA LIBERTA’ DI TUTTE LE DONNE DI OGNI ETA’ E PROVENIENZA

UNIONE E SOLIDARIETA’ DI FRONTE ALLA VIOLENZA DI LEGGI ASSASSINE

ABORTO: NE’ PROIBIZIONE NE’ OBBLIGO; E’ UNA NOSTRA DECISIONE

FERMIAMO IL PROGETTO DI LEGGE E COLORO CHE SI ARROGANO IL DIRITTO DI DECIDERE PER NOI
E PARLARE IN NOSTRO NOME

Colectivo Feminista Revolucionario
cfeministarevolucionario(chiocciola)gmail(punto)com


venerdì 31 gennaio 2014

Diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne

Contro il boicottaggio della 194

   Continua la campagna di Dipende Da noi Donne, cominciata in novembre per unirci contro la violenza patriarcale. Come preannunciato, entriamo nel  secondo tema dedicato al diritto di scelta in relazione alla sessualità ed alla legge 194.

Urge la voglia e la necessità di riprendere a parlare fra donne della libertà di scelta in relazione alla sessualità, al proprio corpo ed alla maternità. Temi che rimandano immediatamente alla vita e alla sua concezione, sempre e comunque, oltre il dato fisico e biologico. Partiamo dalle capacità delle donne di pensare, creare, garantire la vita, non solo dalla possibilità di generarla biologicamente. Queste capacità sono della specie tutta, se impariamo a ripensare la vita dal suo principio primo, cioè dalle donne.

Siamo perciò per la completa e insindacabile autodeterminazione delle donne. Che invece è osteggiata da tutti i poteri patriarcali, statali e chiesastici, e che in molti casi è negata. Nell’occidente democratico decadente non mancano attacchi di colpevolizzazione alle donne o alle leggi che, seppur parzialmente, in alcuni Stati tutelano la salute di chi decide di abortire. Alla fine di dicembre il governo di centro-destra spagnolo ha approvato una proposta di legge che rende l’aborto non più un diritto, ma un reato depenalizzato in alcune circostanze, annullando quelle poche riforme introdotte nel 2010 dal governo Zapatero.

In Italia, nell’anno appena concluso, ha compiuto 35 anni la legge 194 che garantisce l’aborto volontario, medicalmente assistito e gratuito, conquista del movimento delle donne. Dalla sua entrata in vigore gli aborti sono più che dimezzati; il tasso di abortività in Italia è del 9,4 % (dati del Ministero della salute e Istat) mentre, solo per fare alcuni esempi, in Spagna è del 12,4, negli Usa del 19,6 dove dal 2010 sono proliferate leggi restrittive e punitive.

I dati relativi alla 194 indicano del beneficio apportato da questa conquista culturale e legislativa delle donne che ha azzerato la mortalità per interruzione di gravidanza. Ma a fronte di ciò negli ultimi anni, in particolare dal 2005 come mostrano alcune associazioni di ginecologi, è in esponenziale aumento l’obiezione di coscienza di medici e paramedici che lavorano in strutture pubbliche preposte anche a questo tipo di intervento. Così in alcune regioni d’Italia si arriva al 90% dei medici in servizio che si rifiuta di attuare un’Ivg con conseguente chiusura dei reparti ospedalieri.

Sotto attacco quindi non c’è solo e tanto una legge dello Stato, ma il diritto di scelta di tutte le donne, che vogliamo (ri)mettere al centro per affermare il principio della vita, delle donne innanzitutto.

Incontriamoci per parlarne e per prendere l’iniziativa.

Puoi contattarci tramite gli indirizzi e-mail che trovi nella sezione "dove trovarci" del sito.



martedì 28 gennaio 2014

Lettera di Solidarietà

Lettera aperta a tutte le donne
con la giovane di Busto, contro la violenza sulle donne.



Diamo tutta la nostra solidarietà alla giovane quindicenne che  a Busto Arsizio è stata violentata dal suo ex fidanzato e da due suoi amici. 

Alla fine di dicembre il diciassettenne, non accettando la scelta della ragazza di chiudere la relazione, le ha teso una trappola nel parco del Museo Tessile insieme ai due diciottenni. Inoltre la ragazza ha denunciato che la violenza è stata ripresa con un telefono cellulare al fine di ricattarla pubblicando le immagini sui social network.

Siamo vicine a lei e a tutte le donne che cercano di affermare le proprie scelte e che vengono colpite da chi nega questa libertà. Ancora una volta la violenza sulle donne è la vendetta del patriarcato contro la nostra affermazione e autodeterminazione. Possiamo iniziare a costruire relazioni nuove, di vicinanza, di dialogo, di solidarietà, di protagonismo per migliorare la nostra vita da subito.
 
Facciamoci forza del coraggio delle altre, superiamo la paura, prendiamoci cura delle donne vicine, autodifendiamoci.  Scegliamo relazioni affettive benefiche e  rispettose smettendo di giustificare   possessività, gelosia, e  violenza.       
Dipende da noi unirci per fermare la violenza.       



Gruppo Dipende da noi donne Milano

giovedì 23 gennaio 2014

DDD Milano

Una merenda tutta per noi, 
un pomeriggio per tutte noi.

“Ciascuna di noi può essere, se lo sceglie, principio attivo di miglioramento della propria vita e di quella delle altre donne. L’affermazione di una vita migliore per ciascuna è una strada da percorrere insieme: è un cammino di solidarietà e cioè di conoscenza, di dialogo, di sostegno, di mutuo aiuto e di autodifesa in ogni luogo dove trascorriamo il nostro tempo...” 

dal testo della Campagna per il diritto alla scelta, autodeterminazione per tutte le donne.


Scegliamo di passare un pomeriggio dialogando fra donne, godendoci una merenda, guardando insieme un film, continuando a conoscerci e condividere i nostri pensieri e le nostre idee sulla libertà, la dignità, il rispetto. Abbiamo vissuto intensamente questi primi mesi di Campagna, dedicati al tema “Uniamoci contro la violenza sulle donne” conoscendoci, approfondendo le nostre relazioni: abbiamo tante idee 
da realizzare e che vogliamo condividere, tanto entusiasmo da raccontare, tante donne che vogliamo incontrare.
Sei invitata
Sabato 25  gennaio
c/o Associazione La Comune via Than de Revel 12
h 16:00
Merenda golosa e autofinanziata
h 18:00
Visione del film 
“Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” di John Avnet


Gruppo Dipende da noi donne Milano
dddmilano(chiocciola)gmail(punto)com

i proventi dell'iniziativa saranno devoluti all'autofinanziamento del nostro gruppo e alla Campagna di Autofinanziamento 2014 de La Comune – uno spazio di libertà alla ricerca del bene.